“La Roma antica nel cinema muto” all’American Academy in Rome (13, 15, 17 & 20 aprile 2015)
Si stima che nel cinema dei primi anni circa 800 films hanno tratto la loro ispirazione dalla cultura, la storia e la società delle civilizzazioni mediterranee antiche. Oggi un pò più di 300 di questi prime pellicole sono state salvate nelle vari collezioni di archivi in oltre 26 paesi.
Nei giorni precedenti, è grazie all’American Academy in Rome che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere alcune delle ultime ricerche sulla Roma antica nel cinema muto.
In attesa di ritrovare Maria Wyke per la sua terza e ultima conferenza, questo lunedì 20 aprile 2015, vi vogliamo accennare qualche elemento del programma:
“Negli ultimi anni, l’industria cinematografica di Hollywood ha prodotto numerosi kolossal ambientati nell’antichità, da Il Gladiatore (2000) a Pompei (2014): eppure, sin dai suoi primordi oltre un secolo fa, il cinema ha sempre subito il fascino del mondo antico e in particolare della storia romana. La presenza così persistente della Roma antica nel cinema delle origini ci obbliga a domandarci: perché un mezzo tanto moderno ha sin dall’inizio un interesse tanto forte per l’antichità? Cosa ha dato l’antica Roma al cinema? E cosa ha dato il cinema all’antica Roma?”
A queste questioni sono stati dedicati quattro appuntamenti con Maria Wyke, affermata studiosa di letteratura latina e professoressa presso la University College London.
L’evento è presentato nell’ambito delle prestigiose conferenze Jerome che presentano ogni anno un nuovo studio sulla storia, la cultura romana e la loro ricezione. Quest’anno le conferenze si interessano al mondo antico nel cinema muto. E per gli interessati all’argomento, gli atti delle conferenze sono generalmente pubblicati dalla University of Michigan Press.
Alessandro Schiesaro (La Sapienza Università di Roma) e Alessandra Capodiferro (Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps) hanno introdotto il programma e in particolar modo la proiezione del film muto restaurato, Gli ultimi giorni di Pompei (1913), con accompagnamento al piano eseguito dal vivo dal massimo specialista italiano, Stefano Maccagno.
Qui si può solo congratularsi con gli organizzatori per l’ottima scelta della sala di proiezione del palazzo Altemps, contemporanea al periodo di produzione del film (!).
La discussione è stata poi sviluppata attorno alle tre principali industrie del cinema primitivo (cioè il cinema fino agli anni 1910): quella francese, quella italiana e quella americana. Ciascuna ha ricostruito sullo schermo la loro versione, originale e caratteristica, dell’antica Roma. Maria Wyke si è interessata alle produzioni dagli anni ’90 dell’Ottocento fino all’avvento del sonoro negli anni ’20 del Novecento. Il corpus di film studiato dimostra la popolarità del genere. In più il paradosso della modernità del cinema all’epoca e la rappresentazione dell’antichità è solo apparente.
In effetti attraverso l’analisi di alcuni film, Maria Wyke fa vedere come l’adattamento dell’antica Roma non è mai genuino e che ha sempre un legame con le preoccupazioni del presente. Al di là del divertimento e dell’esotismo, c’è sempre una parte di discorso ideologico interno (ad esempio il nazionalismo, il rapporto alla guerra ed il colonialismo).
Diversi aspetti sono stati presentati:
- la relazione tra la Roma rappresentata dal cinema dei primi decenni e quella delle altre arti del XIX secolo, sia “alte” (teatro, opera, danza, pittura e letteratura) che “popolari” (circo, rappresentazioni pirotecniche, spettacoli di marionette e magia);
- lo sviluppo di tecnologie cinematografiche specificamente pensate per la ricostruzione della storia romana;
- l’uso dei temi romani nei film per stimolare una coscienza collettiva nazionale e imperiale;
- infine la ricostruzione del passato romano come strumento per analizzare e insieme provocare i sentimenti moderni verso la religione, la politica, l’etica, il senso di classe, la questione di genere e sessuale, oltre che sul nuovo mezzo espressivo in sé stesso.
Maria Wyke ha scritto molti saggi sulla poesia d’amore latina, sulla questione di genere e sulla sessualità nell’antichità, sulla ricezione di Giulio Cesare nella cultura occidentale (Caesar: A Life in Western Culture, 2007; Caesar in the USA, 2012), e sull’antica Roma nel cinema (Projecting the Past: Ancient Rome, Cinema and History, 1997; ha inoltre curato, con P. Michelakis, il volume The Ancient World in Silent Cinema, 2013). L’anno scorso ha pubblicato, con Christopher Pelling, un breve lavoro che riflette sulle ragioni per cui la letteratura classica è tuttora rilevante: Twelve Voices from Greece and Rome: Ancient Ideas for Modern Times (2014).
Programma
Lunedì, 13 aprile 2015
Ore 18.00, AAR Sala conferenze
Conferenza I
Introduzione, Alessandro Schiesaro (La Sapienza Università di Roma)
France 1890s to 1910s: experimentation and aesthetics
Mercoledì, 15 aprile 2015
Ore 17.30, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps
Via di Sant’Apollinare, 8
Conferenza II – Proiezione Film
Introduzione, Alessandra Capodiferro (SS-Col, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps)
Proiezione del film muto, Gli ultimi giorni di Pompei (1913), con intertitoli in italiano e inglese e con accompagnamento pianistico dal vivo di Stefano Maccagno.
Venerdì, 17 aprile 2015
Ore 18.00, AAR Sala conferenze
Conferenza III
Italy 1910s: national consciousness
Lunedì, 20 aprile 2015
Ore 18.00, AAR Sala conferenze
Conferenza IV
America 1910s to 1920s: morality and subversion
In collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma – Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps.
Altrove
Nel 2010, la Getty Villa ha dedicato una rassegna al tema “The Ancient World in Silent Cinema” → link
“Ave Peplum !” è il titolo dell’importante rassena che la Cinémathèque de Toulouse ha organizzato per la quinta edizione del festival “Zoom arrière” nel marzo 2011 → link
Sull’argomento dell’antichità nel cinema muto, ricordiamo poi che Pantelis Michelakis e Maria Wyke hanno presentato nel 2014 un programma di proiezioni durante il festival del Cinema Ritrovato alla cineteca di Bologna → link
L’università UCL sviluppa un progetto di ricerca molto ampio e su grande scala intitolato “Ancient Civilisations in Silent Cinema” → link
Un’intervista con Maria Wyke: “Caesar in the USA and Antiquity in Silent Cinema” → link
Qualche film sulla rete
Per saperne di più sul film “Gli ultimi giorni di Pompei” (1913) → sheda film e sul restauro realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dalla Fondazione Cineteca di Bologna → link
Giovanni Pastrone: Cabiria – Part 1 (1914)
Cinema muto: mito e antica roma. Il cinema italiano e la storia
Quindi a lunedì all’American Academy per i cinefili romani!
Marie Zago
Cinema & Cinematografi