Alice Guy, prima donna regista, in un grafic novel

Da tempo, volevamo proporvi alcune letture sulla storia del cinema e dei libri da collezione, oltre agli appuntamenti regolari sui film. Approfittiamo del nuovo anno per inaugurare questa serie tematica! Ad iniziarla, una regista francese del cinema muto: Alice Guy.

Un grafic novel ridà vita alla pioniera del cinema, eroina dimenticata

La nostra prima scelta entusiasta è un libro recente, pubblicato nel 2021, dall’editore francese Casterman, comprato alla libreria Stendhal di Roma: “Alice Guy” di Catel & Bocquet. Si tratta di una biografia a fumetti sulla prima regista della storia del cinema. I due autori, Catel Muller et José-Louis Bocquet, firmano questo volume in una collezione intitolata “Les clandestines de l’Histoire” (“le clandestine della Storia”). Il progetto è di presentare dei “ritratti biografici di donne affrancate che hanno fatto il mondo contemporaneo”. Con Joséphine Baker, Olympe de Gouges e Kiki de Montparnasse, il loro quarto ritratto di eroine dimenticate si è interessato alla pioniera del cinema nascente.  

La donna dei mille film e storie

Questo formidabile racconto permette di ripercorrere il destino eccezionale di una donna di cinema. Prima regista di film di finzione nella storia del cinema, aveva suggerito lei a Léon Gaumont di girare storie sceneggiate. Realizza così a l’età di 23 anni, il suo primo film nel 1896 (“La Fée aux choux – La fata dei cavoli”), ovvero un’anno dopo l’invenzione dai fratelli Lumière a Lione. Fatto eccezionale in un settore riservato agli uomini, è direttrice di produzione alla Gaumont, tra il 1897 e il 1907.

Nata nel 1873 a Saint-Mandé in Francia, ha vissuto fino al 1968 e ha lasciato una filmografia pletorica. Fu non solo regista ma anche autrice, direttrice artistica, produttrice e distributrice. Dal 1910 al 1914, ha fondato e gestito a New York una casa di produzione cinematografica independente, la Solax. Responsabile della realizzazione di quasi mille film, la maggior parte da lei stessa diretti, ha successivamente sperimento e scoperto le sovrimpressioni e le dissolvenze e ha supervisionato le riprese delle phono-scènes, antenate del videoclip girate grazie al Chronophone.

La vita di Alice Guy è un romanzo

Ritmato in tanti capitoli, come il numero di luoghi dove visse Alice, il libro ripercorre la sua vicenda biografica e professionale: prima l’infanzia tra la Svizzera con l’amata nonna e il Cile dove il padre editore fu a capo di una catena di librerie; il rientro in Francia per il collegio; la necessità di lavorare in seguito alla perdita del padre; le prime esperienze come stenografa a Parigi e il suo ingresso al comptoir de la photographie dove incontra Léon Gaumont; le prime regie e sperimentazione con il cinema sonoro; l’incontro con il futuro marito Herbert Blaché; la carriera americana con i suoi successi e delusioni conclusa con il divorzio e la vendita degli studios della Solax Film; il soggiorno in Francia e in Belgio; e ancora il ritorno in America alla ricerca dei suoi film… La sua autobiografia postuma sarà poi pubblicata solo nel 1976.

Ad arrichire il racconto, il libro comporta infine una cronologia della sua vita e dei principali eventi legati all’invenzone del cinema, le schede biografiche dei personaggi della storia di Alice e i loro ritratti ( Gustave Eiffel, Louis et Auguste Lumière, Georges Méliès, Charlie Chaplin e Buster Keaton), una filmografia e una bibliografia.

Inoltre, la casa editrice Casterman condivide sul suo sito web un interessante making of del romanzo grafico raccontato dagli autori: https://www.casterman.com/Bande-dessinee/Catalogue/albums/alice-guy

Oltre al libro, un documentario

La disegnatrice Catel Muller ha anche partecipato al documentario “Alice Guy, l’inconnue du 7ème art” (“La sconosciuta della settima arte”) prodotto da Arte TV e a cura di Valérie Urrea e Nathalie Masduraud. Nel film, si vedono alcuni estratti fra i film della regista (putroppo tanti sono andati persi).

La riconoscenza tardiva

Ottenne solo in tardivamente i meritati riconoscimenti grazie alla Cinémathèque française e l’interesse di Henri Langlois (retrospettiva nel 1957), all’Association Musidora (che creò nel 1974 il primo Festival de films de femmes in Francia) e, a partire dagli anni Settanta, dagli studi del movimento femminista. Nel 1953 fu insignita in Francia della Légion d’honneur. Il premio speciale per l’insieme della sua carriere (“Special Directorial Award for Lifetime Achievement”) è finalemente conferito ad Alice Guy a titolo postumo a New York nel 2011, in un discorso di Martin Scorsese.

Omaggi ad Alice Guy in Italia

Dieci anni fa, la Cineteca di Bologna ha dedicato un’omaggio all’artista nel giugno 2011, durante il festival Il Cinema Ritrovato, con un programma intitolato: Alice Guy: omaggio a una pioniera del cinema. Sul sito del festival, si trova la  presentazione e schede dei film a cura di Kim Tomadjoglou (testi in italiano e in inglese). La Cineteca ha inoltre presentato alcuni suoi film in varie edizioni del festival del Cinema Ritrovato (2002, 2003, 2006, 2008, 2010, 2021) e pubblicato la sua autobiografia in italiano: Memorie di una pioniera del cinema, a cura di Monica Dall’Asta.

 L’Institut français Napoli ha dedicato una serata ad Alice Guy, nel dicembre 2021, nell’ambito della rassegna “EUROPA. Cinema al Femminile”.

Ci auguriamo per il 2022 che questo grafic novel sia tradotto in altre lingue! Una buona notizia arriva già da Londra dove si annuncia una promettente versione inglese, Alice Guy: First Lady of Film, dalla casa editrice londinese SelfMadeHero, in uscita a giugno 2022.

Per approfondire:

Il libro sul sito dell’editore (in lingua francese): “Alice Guy” di Catel & Bocquet e il making of del libro su Youtube

Articoli online:

Autobiografia:

La sua autobiografia è tradotta in italiano: Memorie di una pioniera del cinema, di Alice Guy, a cura di Monica Dall’Asta e pubblicata dalle Edizioni Cineteca di Bologna, Bologna 2008 (http://fondazione.cinetecadibologna.it/edizioni/edobj_guy)

Sarà solo dopo la pubblicazione della sua autobiografia, apparsa postuma nel 1976, che Alice Guy riconquista il posto che le spettava tra i grandi registi del cinema muto. Con stile fresco e vivace, il libro ripercorre tutta la vicenda biografica e professionale di questa figura unica nella storia del cinema. Con un ampio saggio introduttivo, un’antologia di documenti d’epoca e l’elenco dei film tuttora disponibili attribuiti all’autrice.

Documentari:

Raccomandiamo l’ottimo documentario francese Alice Guy, l’inconnue du 7ème art è visibile on demand sul sito di arte.tv.fr (in lingua francese) https://boutique.arte.tv/detail/alice-guy-linconnue-du-7e-art

Vedere il trailer su Youtube

In lingua inglese: Be natural: the untold story of Alice Guy-Blaché, il film della regista americana Pamela B. Green, narrato da Jodie Foster, intende riscoprire la figura della pionniera del cinema e raccontarla al grande pubblico, andando alla ricerca delle sue tracce, biografiche e autoriali. Il mese scorso, abbiamo trovato un DVD della versione francese curata da Elephant Films (nella loro neo-collezione “Les sœurs Lumière”!) alla libreria “Ombres et Lumière” di Tolosa. Lo vedremo presto!

Vedere il trailer su Youtube

Radio:

Premio Alice Guy:

Dal 2018, questo premio ricompensa il miglior film francese dell’anno realizzato da una donna. Creato da Véronique Le Bris, giornalista e fondatrice di cine-woman.fr, mette quindi in luce il talento delle registe contemporanee in linea con la prima fra loro, Alice Guy.

https://www.prixaliceguy.com/

Libreria Stendhal, libreria francese di Roma:

Piazza San Luigi dei Francesi, 23 – 00186 Roma
Tel : +39 06 683 07 598

https://www.libreriastendhal.com/

Marie Zago per CinemaeCinematografi

#cinemamuto #aliceguy #gaumont #regista #storiadelcinema #donnaregista

Pubblicato da CinemaeCinematografi

Cinefilo, Proiezionista...... Sono un amante del bel cinema (specialmente del periodo muto), collezionista di dvd (quasi 4000), di libri e riviste e altro materiale. Frequento festival come Bologna, Pordenone, Torino e altri,mi tengo informato. Sono romano ma da qualche anno ho scoperto la gioia di viaggiare e di cercare nuove avventure lavorative ho lavorato infatti a Prato ed ora sono a Milano). Ho avuto la fortuna di poter fare il lavoro più bello al mondo, il PROIEZIONISTA, facendovi guardare film belli o brutti ma sempre proiettati con la massima cura. Spero con questo blog di suscitare in voi emozioni come i film di cui parleremo.